COSÌ È (SE VI PARE)

di Luigi Pirandello | regia Luca Micheletti


"Lo vedi? Non scherzo affatto, caro mio!
Un fantasma! Chi l'ha veduta? Non l'ha veduta nessuno!"

COSÌ È (SE VI PARE)

di Luigi Pirandello
regia e drammaturgia Luca Micheletti

con (in o.a.)
Andrea Manni Il signor Ponza
Floriano Negri Il consigliere Agazzi
Marcella Romei La signora Frola
Valter Schiavone Lamberto Laudisi
La voce della signora Ponza è di Rossella Falk

spazio e costumi Luca Micheletti
luci e suono Fabrizio Ballini
assistente alla regia Claudia Scaravonati
costruzioni Alessandro Orizio
sarta Alessandra Bini
foto di scena Francesca Danzini, Ezio Mereghetti, Fiorenza Stefani

produzione Compagnia teatrale I GUITTI

Dramma grottesco della ragione mancata, dell’impossibilità dell’oggettivo, della friabilità del reale, Così è (se vi pare) è il più beckettiano dei copioni pirandelliani; questa versione “da camera” intende restituirgli la sua componente più buffa e straniante. È il “giallo” dell’esistenza, con le sue vittime occultate, i suoi maggiordomi colpevoli, i suoi pietosi giochi di ruolo. Due sole voci danno vita alla frivola farsa della dialettica: Laudisi, un raisonneur camuffato da filosofo scettico, e Agazzi, instabile ed arcigna caricatura positivistica – come faranno, più di trent’anni dopo, i loro epigoni “assurdi” di Aspettando Godot – attendono tra dubbi e colpi di scena il manifestarsi della verità. Ma essa tarda sempre di più, occultandosi dietro le maschere meschine di due sconosciuti (Frola e Ponza, due mostri i cui banali destini sono sufficienti a schiudere gli abissi del nulla), fino alla comparsa finale dell’Opinione, nutrita solo di chiacchiere e priva di consistenza: la tanto attesa signora Ponza, novella Alcesti che si presenta, velato capite, come sottraendosi alle nebbie dell’Averno e inabile a qualsiasi risposta. Il suo vaticinio finale sa di scherno e l’enigma resta insoluto, come insolubile è il mistero dell’esistenza.


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